In My Shoes With Our Maison

Raccontateci un po' di voi e di come vi siete conosciuti?

Felicia Brown (Fondatrice/Direttrice creativa):

Mi chiamo Felicia Brown. Sono fashion stylist e direttrice creativa. Io e Matt ci siamo conosciuti grazie a un amico in comune, Steven, che ho incontrato a un concerto di Giggs, quattro o cinque anni fa, di cui lui stava effettuando le riprese. Siamo sempre rimasti in contatto, e quando gli ho parlato di Our Maison, lui mi ha presentato Matt, perché entrambi siamo interessati a sostenere la nostra cultura nell'industria della moda.

Matthew Sojole (Direttore delle Operazioni):

Il mio viaggio nell'industria della creatività è stato bizzarro, per usare un eufemismo. Io in realtà sarei un commercialista. Attorno ai 25 anni ho cominciato a riprendere una folle vacanza che ho fatto con un gruppone di 30 amici. Da qui mi sono ritrovato a gestire una società di produzione insieme a due dei miei migliori amici dei tempi dell'università, della stessa cerchia di amici. Ero sempre più interessato al mondo della creatività, e sono stato assunto come direttore delle finanze da un'agenzia che si occupa di talent marketing. Al momento mi divido tra questo impiego e la mia società di produzione. Ho sempre desiderato un lavoro con orari di ufficio che mi permettesse di imparare e di sostenere i miei interessi extralavorativi. Perseguire queste passioni mi ha fatto conoscere Felicia.

Cosa vi ha spinti a fondare Our Maison, cosa vi motiva?

Felicia Brown:

Come stylist, sono sempre alla ricerca di nuovi brand per vestire i miei clienti, cercando di evitare i capi triti e ritriti. Ecco perché mi piace lavorare con i brand emergenti.

Ho fondato Our Maison perché adoro le creazioni dei designer emergenti afro-caraibici. I clienti in cerca di nuovi brand si rivolgevano sempre a me, ed è così che mi sono resa conto della scarsissima visibilità di questi stilisti.

Creare una nicchia accessibile per questi designer è la mia motivazione, ritagliare uno spazio in cui la gente possa toccare con mano quanto sono pazzesche le loro creazioni e a cui tutti possano accedervi. Così questi artisti potrebbero avere le stesse opportunità dei loro colleghi.

Matthew Sojole:

A spingermi nel mondo della moda è stato un documentario su Netflix, "Notizie esplosive con Killer Mike". Il documentario trattava della velocità impressionante con cui il denaro esce dalla comunità nera rispetto alle altre comunità, questo mi ha spinto a comprare quanto più possibile da brand di persone di colore. Non è facile trovare un competitor nero di Tesco; invece ci sono molti designer di colore. Mi sono posto l'obiettivo di indossare solo magliette di designer neri per tutta l'estate. In quel periodo ho ricevuto più complimenti che mai per il mio stile, e tantissime persone mi chiedevano dove avessi acquistato le maglie.

Unirmi a Felicia come direttore delle operazioni di Our Maison è stato il giusto coronamento di questo processo. Credo che il successo di questi stilisti non dovrebbe basarsi solo sul passaparola. Il mercato dovrebbe dare loro la possibilità di proporre le proprie creazioni a un pubblico vasto. Our Maison non è un unicum: esistono altre piccole aziende come la nostra negli Stati Uniti, solo che le altre non sono cresciute abbastanza da avere un impatto effettivo. Penso che, grazie alla nostra rete, alle nostre competenze e alla nostra passione, siamo le persone giuste per portare avanti il nostro messaggio.